Nel primo colloquio, dopo aver raccolti i dati del paziente (generalità, indirizzo, studio, professione, famiglia, lavoro, assunzione farmaci, etc.), è importante conoscere i motivi che lo spingono al richiesta di aiuto.
Se il motivo di tale richiesta è riconducibile, come spesso accade, ad un preciso stato di sofferenza, è utile conoscere quando questa condizione è iniziata, con quale intensità si presenta, con quale frequenza (oraria, giornaliera o settimanale) e quali conseguenza essa ha nella vita del soggetto. Nel primo colloquio è altresì importante valutare se il paziente è in grado, o meno, di formulare una ipotesi sulla origine del disturbo che lo affligge.
E’ abbastanza comune che i pazienti siano consapevoli sulle eventuali origini del loro disturbo, tuttavia, è molto frequente che il soggetto non riesca ad avere una idea chiara del perché il disturbo perdura nel tempo e di come poterlo eliminare o attenuare. La psicoterapia ad approccio Cognitivo-Comportamentale ha sviluppato degli strumenti d’indagine conoscitiva, testati e validati ormai da decenni in ambito scientifico, che consentono di fornire una risposta non solo sull’origine del disturbo ma, fondamentalmente sui meccanismi che hanno consentito il suo perpetuarsi nel tempo e che ne hanno impedito la guarigione.
Uno degli strumenti per indagare sui meccanismi di mantenimento dei vari disturbi è l’ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO.
Dopo aver raccolto le motivazioni che hanno spinto il paziente verso la richiesta di aiuto, è necessario che lo Psicoterapeuta effettui una valutazione diagnostica delle sue caratteristiche psicologiche. Questa si effettua sia attraverso il colloquio clinico, sia con la somministrazione di test psicologici, sia effettuando una valutazione obiettiva, attraverso la registrazione del PROFILO PSICOFISIOLOGICO.
Questa procedura d’indagine che costituisce una prerogativa esclusiva della PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE si effettua con uno strumento chiamato BIOFEEDBACK che, asservito ad un computer, consente la rilevazione contemporanea di alcuni parametri bioelettrici che hanno una elevata correlazione con alcuni Disturbi, in particolare modo con i Disturbi D’ansia e con i Disturbi Dell’Umore consentendone di rilevarne, eventualmente, la loro presenza. La psicoterapia COGNITIVO-COMPORTAMENTALE, dopo la fase della valutazione diagnostica propone quindi ai pazienti l’uso di TECNICHE specifiche di risoluzione dei problemi, adattate ai vari tipi di personalità dei singoli soggetti.